giovedì 5 aprile 2012

Seguire il Vangelo

HOMELESS
AMICI PER LA STRADA

a Roma esiste da tempo la Comunità di Sant'Egidio
un'associazione che si occupa di disdattati, poveri ed emarginati

"In tutte le grandi città sono tante le persone che per motivi diversi sono costrette a vivere per strada.
I membri della Comunità di Sant'Egidio, prendendo esempio dal buon samaritano della parabola evangelica, si fermano e cercano di prendersi cura di questi poveri che vivono in gravi difficoltà nelle stazioni, sotto i portici e negli angoli delle città.
L'impegno della Comunità in questo mondo è iniziato a Roma alla fine degli anni Settanta, quando il numero dei poveri nelle strade della città era in rapido aumento ponendo problemi nuovi. E' continuato in tante altre città del mondo.
Alcuni episodi di intolleranza e di violenza verso queste persone ci fecero riflettere sulla condizione di abbandono e di pericolo della vita di questi poveri. In particolare ci colpì la storia di Modesta, un'anziana barbona conosciuta alla Stazione Termini di Roma che morì senza soccorsi perché era sporca e l'autoambulanza non volle caricarla.
Il primo incontro con questo mondo di poveri, ha suscitato e fatto crescere lungo gli anni una rete di amicizia e di sostegno e ha dato luogo ad iniziative stabili di solidarietà."
Vedendo le folle ne sentì compassione,
perché erano stanche e sfinite,
come pecore senza pastore
(Mt 9,36)

 Istruzione, lavoro, dialogo interculturale, alloggio, tutela dei diritti. L'esperienza della Comunità di Sant'Egidio mostra i mille volti del lungo cammino che trasforma lo 'straniero' in 'cittadino'. Gli allarmismi mediatici ostacolano l'integrazione.



DISABILI : AMICI SENZA LIMITI
la trattoria degli amici
La “Trattoria de Gli Amici” è lieta di accoglierla. Il nostro non è un semplice ristorante. Non solo per le “specialità” offerte, che speriamo siano di vostro gradimento, ma per il clima che si respira. Questo locale infatti è gestito da una cooperativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio.

Vi lavorano persone disabili affiancate dai loro amici che aiutano volontariamente. Insieme, perché non crediamo ad un mondo diviso in due. E poi, le cose migliori si fanno in amicizia.

L'ingresso della trattoriaCi siamo divisi il lavoro: c’è chi serve, chi cucina, chi pensa a rendere accogliente l’ambiente e tanti clienti incominciano ad affezionarsi alla nostra tavola.

I quadri appesi alle pareti esprimono ciò che si può fare malgrado qualche difficoltà fisica o psichica. E il menù proposto è il risultato di un lavoro che non si può negare a qualcuno solo perché disabile.

Ecco perché ci chiamiamo “Trattoria degli amici”.
Allora, non resta che assaggiare i nostri piatti e …..
....niente di piu' semplice che seguire il Vangelo...

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