martedì 13 dicembre 2011

Santa Sofia patrimonio dell’umanità

È il più alto riconoscimento nel campo dei beni culturali. La 35a sezione del Comitato del patrimonio mondiale Unesco ha promosso alla World heritage list la candidatura seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che comprende le più rilevanti testimonianze longobarde presenti sul territorio nazionale. Sul podio il complesso monumentale di Santa Sofia, che include l'omonima chiesa e il campanile con affaccio su Piazza Matteotti, nel centro storico del capoluogo sannita.
La notizia è arrivata da Parigi solo qualche mese fa. E l’opera degli Arechi entra nel guinness dei monumenti più belli. Uno sfoggio per la città e un’occasione imperdibile per gli appassionati di storia dell’arte. Data di nascita 759, influenze orientali, 23 metri di diametro e simbolo del ducato beneventano.
La chiesa di Santa Sofia si va ad aggiungere ai siti Unesco Patrimonio dell'Umanità in Campania: il centro storico di Napoli, il Palazzo Reale di Caserta, con il Parco, l'Acquedotto Carolino e il complesso di San Leucio; le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata; la Costiera amalfitana; il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con il sito archeologico di Paestum e Velia, Roscigno Vecchia e la Certosa di Padula. Senza dimenticare i siti Unesco “Riserve della Biosfera in Campania”, dal già citato Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, al Miglio d'Oro e Somma-Vesuvio.
La candidatura seriale ha compreso anche l'area della Gastaldaga con il Tempietto longobardo a Cividale del Friuli, in provincia di Udine; il Monastero di Santa Giulia con la chiesa di San Salvatore a Brescia; l'area del castrum di Castelseprio, in provincia di Varese; la basilica di San Salvatore a Spoleto e il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno, entrambe in provincia di Perugia, e il Santuario micaelico di Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia.
Per l'Italia è il 46° sito inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità, che la rende la nazione con il maggior numero di siti Unesco.

 

fonte: incampania

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