venerdì 21 ottobre 2011

Raissa

"Anche a Raissa, città triste, corre un filo invisibile che allaccia un essere vivente a un altro per un attimo e si disfa, poi torna a tendersi tra punti in movimento disegnando nuove rapide figure cosicchè in ogni secondo la città infelice contiene una città felice che nemmeno sa d'esistere".



L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno,è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni,che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare,e dargli spazio.

Italo Calvino - Le città invisibili

2 commenti:

  1. quanta saggezza in queste parole,e non so se rattristarmi o rallegrarmi

    RispondiElimina
  2. .... dentro te stesso trovi la risposta ..... il cuore contiene tutte le informazioni giuste ... seguile abbandonati al tuo cuore :))

    RispondiElimina